E’ estremamente diffusa la convinzione che i bambini/ragazzi debbano essere protetti dalla sofferenza attraverso il silenzio e l’evitamento ditutto ciò che ha a che fare con il mondo della malattia e della morte. In realtà comprendono molto bene che cosa sta accadendo,lo sentono, lo percepiscono, lo leggono dai volti,dalle conversazioni,dai non detti. Sono interessati,a modo loro,al tema della morte e hanno quindi bisogno di accostarvisi tramite una “guida” sicura.
E’ estremamente importante preparare, accompagnare e sostenere il bambino/ragazzo, in quanto i primi lutti rappresentano un’occasione di apprendimento fondamentale,in base alla quale saranno affrontate le successive esperienze di perdita nel corso della vita.
Nei primi tre anni di vita i bambini non riescono a comprendere ancora la scomparsa definitiva e si può evitare di informarli dell’accaduto.
Durante gli anni della scuola materna può essere utile raccontare storie consolatorie di fantasia o ricorrere a libri sul tema (Anna Lavatelli,David Pintor “La nonna in cielo”; Wolf Erlbruch “Un paradiso per il piccolo orso”; Koos Meinderts, Harrie Jekkers, Piet Grobler “Il cerchio della vita”).
Quando i bambini crescono è importante non essere evasivi di fronte alle loro domande.Saranno domande secche,dirette,spietate. Ma i genitori non devono mai rispondere con frasi del tipo: “Lo capirai quando sarai grande”,o “Questa è una domanda complicata adesso,vedrai che un giorno ne parleremo”.
Ecco alcuni passi importanti nella comunicazione con i bambini/ragazzi sul tema della morte:
l} Espressione e comunicazione del dolore
Per primo l’adulto deve concedersi di dire il proprio dolore senza sentirsi inadeguato o di cattivo esempio. E’ importante poi che incoraggi il bambino/ragazzo nella manifestazione dei suoi stati d’animo, costruendo un ambiente accogliente e permessivo delle emozioni legate al lutto (tristezza, disorientamento,paura,rabbia, ecc.)
2)Spiegazione
Informare il bambino su quanto sta accadendo, potrebbe succedere o è già successo. Naturalmente in base alla sua età e alla sua capacità di comprendere il significato della morte, l’adulto deve saper scegliere e calibrare le parole e le modalità più adatte.
3)Preparazione e accompagnamento
Qualora l’evento non sia improvviso è importante che il ragazzo possa avvicinarsi e prepararsi gradualmente a quella scomparsa. Per un ragazzo sapere di essere stato presente nel difficile momento dell’accostarsi alla morte di qualcuno che ha amato è una consapevolezza importante. Questo permette di dare l’ultimo saluto e di alleviare il possibile senso di colpa del ragazzo.
4}Inclusione e partecipazione
Se si tratta di funerali in cui sono prevedibilì scene di disperazione incontenibile (per esempio morte improvvisa) allora è meglio lasciare i bambini a casa.
Se invece simette in conto di assistere a scene di tristezza ma con contegno,può essere indicato portare anche i piccoli di casa ai funerali, magari usando l’accortezza di farli sedere vicino a uno zio o a un’amica non coinvolti in prima linea dall’evento luttuoso.
Al termine della funzione sarebbe bene portare i bimbi a fare qualcosa di vitale, che sia un giro alle giostre o ai giardinetti,è sano che passi subito il messaggio di speranza che la vita continua.
Per i ragazzi poter essere al funerale gli permette dì farsi soggetto attivo, di inserire nella sua rappresentazione un’azione intrapresa e compiuta, non subìta.
S)Condivisione e Cura del ricordo
Consentire ai ricordi di emergere, incoraggiare la narrazione e arricchirla per consolidare una rappresentazione positiva della relazione tra il bambino/ragazzo e la figura che ha dovuto lasciare.
Dott.ssa Giulia Papini